sabato 7 novembre 2009

Brutale omicidio nel VARESOTTO

VARESE - Il carnefice ha infierito su di lei con una brutalità quasi senza precedenti, mozzandole entrambe le mani e sgozzandola così profondamente da decapitarla. Così è stata trovata, nella sera di giovedì, Carla Molinari, una pensionata di 82 anni che viveva da sola in una villetta di via Dante Alighieri a Coquio Trevisago, in provincia di Varese, un paese di 4600 anime.





I vicini: "Una donna tranquilla e gentile". La vittima, tipografa in pensione, era una persona "gentile ed energica" come riferiscono i vicini, dalla vita tranquilla, una donna che usciva poco di casa. Di lei si prendevano cura i conoscenti e i pochi parenti rimasti. Una "donna di fede, discreta e con tante amicizie" anche per il parroco di Coquio Trevisago, don Erde Simeoni, "sconvolto per quanto accaduto". L'anziana aveva alcuni parenti in paese e aveva vissuto a lungo in Francia.

La scena del delitto. La sera di giovedì una cugina della donna, che risiede a Gavirate, le ha telefonato per un saluto. Ma non ha risposto nessuno. Così ha chiesto a una vicina di controllare. La porta di casa era aperta. All'interno, la scena era terrificante. L'anziana era a terra, l'assassino l'aveva prima colpita forse con un cacciavite, e poi sgozzata. Il particolare più raccapricciante è che dal corpo sono state tagliate le mani con precisione chirurgica. Nonostante il minuzioso sopralluogo degli agenti della Squadra Mobile di Varese, in casa gli arti non sono stati ritrovati. Chi ha agito lo ha fatto, per di più, incurante che l'abitazione sia a poche decine di metri da una caserma dei Carabinieri.

Le ipotesi. Difficile pensare a una rapina finita in tragedia: la casa non sembrava sottosopra e ancora bisogna capire se sia stato rubato qualcosa. "So che Carla aveva molti oggetti di valore", ha confermato una conoscente mentre un'altro vicino, Rodolfo Stocco, ritiene che gli aggressori sarebbero potuti entrare mentre la donna portava fuori la spazzatura, "visto che durante il giorno di solito non usciva mai e non apriva a nessuno".

Il testimone. "Carla teneva le finestre chiuse già dalle cinque del pomeriggio - ha detto Stocco - e già alcune ore prima ci aveva chiamati un'amica della donna che non riusciva a contattarla al telefono. Quando ho visto le finestre aperte, ho avvisato mia moglie, lei ha chiamato i parenti della donna, che abitano a Gavirate e, insieme, siamo andati sul posto".

Le indagini. La Squadra mobile di Varese sta cercando di individuare l'arma con cui Carla Molinari è stata uccisa. Si indaga anche per ricostruire l'effettiva consistenza del patrimonio della donna. Gli agenti della scientifica, coordinati dal magistrato incaricato delle indagini Luca Petrucci, hanno compiuto accertamenti fino al tardo pomeriggio di venerdì. Altre indicazioni su come la donna sia stata uccisa potranno venire dall'autopsia. Nel frattempo, si cerca di ricostruire le ultime ore di vita della vittima. "E' presto per formulare ipotesi - ha detto il procuratore di Varese Maurizio Grigo - ma circostanze specifiche ci potrebbero indirizzare verso settori particolari".

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